martedì 18 settembre 2007

Motociclismo / Sicurezza / Autodifesa e Galateo di guida


Il mio personalissimo e discutibilissimo decalogo di auto-regolamentazione, a cui mi attengo dopo avere rischiato la pelle numerose volte...

- Mantieni le distanze di sicurezza
Le prestazioni complessive della moto in frenata sono scarse: non parliamo di stoppies in pista, bisogna valutare i tempi di reazione, la "sfiducia" nello stato dell'asfalto, il rischio di essere tamponati et c.
E' molto difficile mantenere la consapevolezza, nelle routine quotidiana nel traffico, dei margini necessari. Tenere conto di una possibile manovra improvvisa (anche una frenata violenta) di chi ci precede non è sufficiente: in caso di tamponamento a catena l'ostacolo passa a velocità zero in una frazione di secondo. E' necessario allenarsi mentalmente a vedere chi ci precede come un muro contro cui si viaggia a piena velocità.
Non abituarsi ad affidare la propria sicurezza all'incerta disponibilità di un corridoio di fuga tra le macchine: una manovra con la moto in assetto di frenata spinta è molto difficile e rischia di portare su traiettorie di difficile valutazione (classico: il margine tra le colonne di macchine viene "invaso" da mezzi che cercano a loro volta di schivare l'ostacolo).
Mantienere sempre uno spazio di sicurezza attorno a sè (sì, anche di dietro !)
Spesso si sente parlare dei "tempi di reazione" (circa un secondo), ma in moto vanno aggiunti i "tempi di intervento": arrivare alle leve e frenare, cominciare a scalare, valutare se è preferibile trovare una via di scampo o rischiare il bloccaggio, dare un'occhiata agli specchietti... non è come dare un "pestone" su una macchina con l'ABS (tanto paga chi tampona...) !

- Guida in base a quello che effettivamente vedi, ma sopratutto a quello che NON vedi.
La maggior parte degli incidenti in moto avviene agli incroci o in curva.
Smettere di pensare "mi è sbucato improvvisamente di lato" (come io ho fatto per lungo tempo), bisogna abituarsi mentalmente a considerare questa ipotesi , COME UN FATTO NORMALE E POSSIBILISSIMO.
Non fidarsi del semaforo verde.
Abituarsi a pensare "vedo strada libera", NON "non vedo pericoli": i pericoli sono tali proprio perchè non si vedono (classico: curva cieca).
Se si guida con questa consapevolezza, ci si accorge che i limiti di velocità non sono così assurdi come sembrano.

- Non sorpassare
Il sorpasso è, di per sè, una manovra rischiosa.
Diminuisce la propria visibilità da parte degli altri, oltre al proprio campo visivo. Diminuisce le distanze di sicurezza e il margine sulle traiettorie. Avvicina al traffico più pericoloso (quello in senso contrario) e all'imbocco degli incroci.
Vale la pena di sorpassare solo:
a) macchine FERME (coda) tentendo presente che anche macchine "quasi ferme" possono in una frazione di secondo uscire dalla colonna, oppure
b) macchine in movimento oltre la quale si è sicuri (visivamente) che esista strada libera (da macchine, curve e incroci) per almeno un centinaio di metri.
Valutare sempre il rapporto rischio / benefici: se in sorpasso si passa da 80 Km/h a 120 per brevi tratti, il guadagno di tempo è irrisorio sui normali percorsi.

- Sii visibile
Non è solo questione di abbigliamento vistoso, luci accese, lampeggiatore SEMPRE et c.
Bisogna sforzarsi di essere "visibili" anche quando non lo si è, con una guida lineare, decisa, prevedibile, in modo che gli altri sappiano con precisione dove si è quando stanno guardando da un'altra parte (classico: l'automobilista che sorpassa pensando che il motociclista, a sua volta in sorpasso, vada molto più piano di quanto immagina).

- Non approfittartene
Poter fare cose che sono negate agli automobilisti, non vuol dire automaticamente averne diritto.
Una fila è sempre una fila, al cinema come per strada. Se non si ha la certezza di essere ininfluente sul traffico altrui, astenersi da "svicolamenti" vari (esempio classico: i motociclisti che passano avanti alle code in autostrada).
Le possibilità di manovra sono dei privilegi "extra": se non ne puoi godere (la classica macchina bloccata in corsia di emergenza) non prendertela.

- Sii consapevole del rischio
La verità è che una manovra pericolosa può essere ripetuta numerose volte senza conseguenze. Questo porta, a volte in modo inconsapevole, ad una scarsa percezione del rischio e ad una assuefazione pericolosa.
SOPRATUTTO CONVINCERSI DEL FATTO CHE IL 99% DEI MOTOCICLISTI GUIDA IN MODO PERICOLOSO per se e per gli altri, in modo da non seguire l'esempio per emulazione o semplice automatismo.
Abituarsi subito a evitare queste manovre, anche quando si è "in palla" alla massima concetrazione, in modo che diventi automatico quando si è stanchi, deconcentrati, quando le condizioni cambiano rapidamente (pioggia, buio) o quando semplicemente si è euforici per quella nuova curva appena asfaltata...
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- Sii consapevole dei tuo limiti
Fermo restando i "paletti" auto-imposti di cui sopra, aumentare ulteriormente i margini in condizioni non ottimali. Abituarsi a farsi "l'esame di coscienza" ogni volta che si sale in moto: si è bevuto ? si ha sonno ? si è stanchi ? si è distratti ? quanti anni si ha ? come sono i propri riflessi ? la propria vista ?
In moto è più difficile essere onesti con se stessi, perchè non è un semplice mezzo di spostamento, entra in ballo la passione, l'irrazionale, il machismo, la competizione, l'aggressività et c.

- Riduci il rischio
Le possibilità di manovra sono infinite: scegliere sempre quella che offre più possibilità di errore, di ripensamento, di fuga. MAI scegliere una traiettoria obbligata (classico: rientro dal sorpasso "appiccicato" dietro un mezzo che sta a sua volta sorpassando).
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- Ignora i cartelli di velocità
Una multa in autostrada non ti manda in rovina, mentre affrontare una curva cieca a 50 può essere molto pericoloso. In un paese normale i cartelli servirebbero a preavvertire di un pericolo (per sè o per altri): in Italia sembrano messi un pò a casaccio in base a criteri più che altro "amministrativi", e non c'è assolutamente da fidarsi.
Mantenere sempre una velocità tale da potersi effettivamente fermarsi all'interno degli spazi disponibili in base a riferimenti visivi sicuri.
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- Non sono solo affari tuoi
Ognuno la propria vita se gioca come meglio crede... in pista.
Le statistiche dicono (sembra incredibile) che i danni provocati da moto sono in crescita, specialmente pedoni investiti da scooter.
Nonostante i rischi più gravi li corrano i motociclisti, non creare situazioni di pericolo per gli altri, sopratutto se sono motociclisti come te !.

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