lunedì 3 settembre 2007

Audio / Autocostruzione / Diffusori / Dipoli


Uno dei diffusori più semplici sia concettualmente che da un punto di vista costruttivo è il dipolo: uno o più altoparlanti montati su un pannello opportunamente dimensionato.
Il dipolo dovrebbe diffondere un campo ad "otto" con onde di pressione uguali, ma di segno opposto, davanti e dietro.
Il dipolo mi incuriosisce da lungo tempo, e tutte le volte che ho avuto l'occasione di ascoltarne uno, mi ha sempre comunicato un senso di "pulizia" e trasparenza nel suono.
Gusti a parte, non sono tutte rose e fiori (altrimenti non sarebbero una sparutissima nicchia...): il dipolo è spaventosamente inefficente, e molto critico da posizionare (proprio per la doppia emissione).
Al contrario del 99% dei modelli commerciali (bass reflex in testa), non ha una cassa di risonanza e disperde il suono su un angolo molto ampio; inoltre, per quanto ottimizzato, buona parte delle onde di pressione anteriore e posteriore si annullano a vicenda invece di propagarsi.
Come se non bastasse, gli altoparlanti dinamici convenzionali sono quasi tutti progettati per funzionare in un ambiente pressurizzato, e sebbene, con le dovute cautele, sia possibile usarli "open baffle", è molto difficile trovere delle specifiche attendibili.
In compenso la qualità del suono dipende in buona parte dalle caratteristiche "pure" dei trasduttori, e questo è un vantaggio enorme per l'hobbista che non ha modo di valutare con precisione l'interazione con "la cassa".

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