
Ahhh... la musica !
Che cosa strana, la musica. I secoli passano, abbiamo scoperto che si tratta di una semplice vibrazione, niente di più di un pò d'aria che va avanti e indietro, eppure la musica continua a darci emozioni potenti, a condizionare il nostro umore, a farci sognare ad occhia aperti...
Abbiamo imparato che la struttura che c'è dietro ha una logica che può essere quasi "matematica", eppure ci emoziona una fuga sofisticata come un rock&roll sfrenato.
E' una sensibilità innata, animale ? Si è scritto fiumi di inchiostro sull'argomento.
E' certo che almeno i primati reagiscono alla musica e hanno i loro gusti.
Però sicuramente quello che noi intendiamo con musica è fondamentalmente una sensibilità di tipo culturale.
Una musica va "capita" e chi è "esperto" di una certa musica fatica a godere di una musica diversa. Chiaramente non è solo un fatto innato, anche se probabilmente il fatto di utilizzare lo stesso "mezzo" che usavamo nella savana per scappare da un pericolo, o riconoscere un genitore, ce lo fa vivere in modo più viscerale.
Che poi, a pensarci bene, è quello che succede per tutte le "arti"...
Però... si dice che i musicisti godano del semplice (per modo di dire...) aspetto formale della musica, anche solo leggendo una partitura, un pò come posso immagino un matematico apprezzare un teorema particolamente elegante.
Di solito penso che, per l'ascoltatore medio, senza una formazione specifica, questo sia impossibile, però a volte mi accorgo di preferire un pezzo ad un altro non per una specifica sonorità, ma per una particolare, originale soluzione, anche nella musica "primitiva" che ascolto normalmente.
Inoltre è indiscutibile che, con l'ascolto della musica, la maggior parte delle persone si indirizzino verso musica che, dal punto di vista formale, è via via più complessa.
E questo non può essere un caso.
Che cosa strana, la musica. I secoli passano, abbiamo scoperto che si tratta di una semplice vibrazione, niente di più di un pò d'aria che va avanti e indietro, eppure la musica continua a darci emozioni potenti, a condizionare il nostro umore, a farci sognare ad occhia aperti...
Abbiamo imparato che la struttura che c'è dietro ha una logica che può essere quasi "matematica", eppure ci emoziona una fuga sofisticata come un rock&roll sfrenato.
E' una sensibilità innata, animale ? Si è scritto fiumi di inchiostro sull'argomento.
E' certo che almeno i primati reagiscono alla musica e hanno i loro gusti.
Però sicuramente quello che noi intendiamo con musica è fondamentalmente una sensibilità di tipo culturale.
Una musica va "capita" e chi è "esperto" di una certa musica fatica a godere di una musica diversa. Chiaramente non è solo un fatto innato, anche se probabilmente il fatto di utilizzare lo stesso "mezzo" che usavamo nella savana per scappare da un pericolo, o riconoscere un genitore, ce lo fa vivere in modo più viscerale.
Che poi, a pensarci bene, è quello che succede per tutte le "arti"...
Però... si dice che i musicisti godano del semplice (per modo di dire...) aspetto formale della musica, anche solo leggendo una partitura, un pò come posso immagino un matematico apprezzare un teorema particolamente elegante.
Di solito penso che, per l'ascoltatore medio, senza una formazione specifica, questo sia impossibile, però a volte mi accorgo di preferire un pezzo ad un altro non per una specifica sonorità, ma per una particolare, originale soluzione, anche nella musica "primitiva" che ascolto normalmente.
Inoltre è indiscutibile che, con l'ascolto della musica, la maggior parte delle persone si indirizzino verso musica che, dal punto di vista formale, è via via più complessa.
E questo non può essere un caso.
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